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9 dicembre 2007

La Luna

Filed under: offender,Racconti,Scrittura — offender @ 23:23

“And when I’m walking a dark road
I am a man who walks alone”

La morte mi avvolge come il gelo la pioggia. La sera è profonda, la luna racconta storie perverse. La cerata nera è un sudario sulle mie spalle, gli stivali arrancano nel fango. Le mie mani rosse del ghiaccio di dicembre stringono appassionate la vanga. La terra ti copre da poche ore Isabella: terra bagnata e molle, l’odore di pioggia mi fa già assaporare la tua pelle fredda. Cammino lungo i vialetti del cimitero, i lumi delle tombe mi fanno da guardia. Poi la tua lapide Isabella…la tua lapide grigia. Il vento e la pioggia la accarezzano, scavo nella terra. Non si può morire a diciotto anni. Isabella io e te e la nostra infanzia spesa ad inseguirci sui prati, fiori rossi Isa, rotolavamo nell’erba e nel rosso e ridevamo. Ricordi? Ora l’acqua scende, dal cielo e non ha pietà Isabella, mentre la vanga rimuove il peso che ti schiaccia le tue immagini tornano nella mia mente. Ci volevamo bene io e te io ti accarezzavo eri così bianca, tu ti guardavi in giro perché avevi paura che qualcuno ti vedesse con me, che i dottori dicevano ero ritardato. La buca ormai è profonda, l’odore della terra nelle narici, respiro il freddo mentre spunta la tua bara. Ti ricordi il Luna Park? La notte era chiara e tu avevi bevuto, Isa-bella bionda io pensavo di essere in cima alla montagna io pensavo di pisciare giù sul mondo. Le mie braccia tremano mentre sollevo il coperchio, sei bella, sei bianca Isabella, il tuo collo ha segni viola ma a me piaci così. Ti abbraccio. Quella sera e il Luna Park, Isa, quel tuo sorriso imbarazzato mi hai detto che io non ero il tuo ragazzo che eravamo solo amici che abbracciarsi e darsi due baci non vuol dire niente che…sollevo la tua testa, sai di terra Isa mentre ti bacio ancora. Ma quella sera mi hai fatto tanto arrabbiare, eravamo soli sulla stradina di fango, i tuoi occhi erano verdi e tu mi dicevi che non ci potevamo sposare mai. Mai…MA ORA COSA SONO QUESTE LUCI ISA QUESTI RUMORI CHI E’ CHE GRIDA DI ALZARE LE MANI, IO SONO SCAPPATO QUELLA SERA DOPO CHE MI AVEVI FATTO ARRABBIARE DOPO CHE TI AVEVO STRETTO LA GOLA AMORE MI METTONO LE MANETTE AMORE URLANO TUTTI PERCHE’? PERCHE’?

Piango in macchina con i signori poliziotti, piango perché ti ho uccisa. Perché ero tanto arrabbiato perché ti ho stretto la gola e poi me ne sono andato come niente fosse, perché ti amavo, perché quando è arrivato quel tizio non mi sono voltato perché tu gridavi aiuto ma io avevo paura Isa, anch’io come te e mentre tu morivi io camminavo nel fango.

6 dicembre 2007

Il cuore di Carmelo

Filed under: offender,Racconti,Scrittura — offender @ 0:32

Le gomme bruciano l’asfalto, divorano la strada. Due sagome nere incidono nel vento una scia scura, si inseguono a perdifiato verso un’unica rossa e palpitante meta. Il cuore di Carmelo.

La casa è una boa di mattoni in un oceano di colline nude, una brezza nervosa fa tremare i panni nel cortile: macchie colorate nelle iridi scure di Anna, immerse nelle nuvole che passano davanti alla finestra della cucina.

Anna è innamorata, oggi e da sempre.

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4 dicembre 2007

Anta meno uno…

Filed under: offender — offender @ 10:39

Tanti Auguri, Offeeender…

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2 dicembre 2007

Sono ancora vivo…

Filed under: offender — offender @ 21:22

…per ora.

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28 novembre 2007

Love hurts?

Filed under: offender — offender @ 21:06

Uhm…al vecchio Keith mi sa che ha fatto male poco…long live Keith! E lei ha una voce, ragazzi…

27 novembre 2007

Sondaggione

Filed under: Di tutto un po',offender — offender @ 14:45

Vorreste leggere: Preferite:

A) I racconti brevissimi, tipo “Nuvole”
B) I racconti brevi, come “Pasqualina”
C) I post a metà tra il racconto e la poesia, in stile “Ossa”
D) Da quando scrivi racconti?

25 novembre 2007

Nulla che ti riguardi

Filed under: offender — offender @ 23:03

Immaginate una sera a Milano negli anni novecentonovanta. Le luci di Brera sorridono alla notte e all’estate, la gente è uno sciame colorato e chiassoso per le strette vie del quartiere. Immaginate di trovarvi in una qualsiasi di queste strade, o se proprio siete pratici della zona, immaginatevi Via San Carpoforo. La porta di uno dei tanti locali notturni si spalanca improvvisamente, e ne esce una lei circa venticinquenne dalla lunga chioma nera, in tacchi alti e visibilmente incazzata. Segue a ruota un lui circa trentenne, il cui look ci suggerisce che sia approdato nella sua serata direttamente dall’ufficio, anche se il caldo ha già parzialmente sciolto il nodo della sua cravatta. E’ evidente che i due stanno bisticciando da un po’, ma mica possiamo avvicinarci troppo per origliare. Fra le chiacchiere dei passanti e la musica proveniente dai locali, afferriamo però qualche brandello di conversazione.

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23 novembre 2007

Ehi ma che faccio?

Filed under: Di tutto un po',offender — offender @ 14:53

Me ne vado senza salutare? Buon weekend a tutti, ci si vede lunedì :-)

22 novembre 2007

Zanardi

Filed under: offender,Racconti,Scrittura — offender @ 12:49

Bologna, Ferragosto 2006. Una città fantasma, uno stato d’animo particolare. Due righe scribacchiate su un taccuino, che Emma mi ha ricordato con il suo post su Pazienza.

Zanardi

Sotto i portici deserti della Bologna di Ferragosto non c’eri più nemmeno tu, Zanna, eppure ti ricordi quante ne abbiamo fatte insieme.

Sotto il sole spietato e nel silenzio irreale, ho cercato nelle piazze e lungo i viali dell’Università: ma dei giorni passati a ritrovare il male, solo i volantini dimenticati sulle bacheche sembravano conservare la memoria.

Però tanto lo sai che alla fine ci rivedremo, Zanna, per ridere ancora di mille feste pagane, per brindare con il sangue dei nostri bottini, per un poker e per un Jack Daniel’s e per scoprire

CHI ERAVAMO

21 novembre 2007

Ce la sto mettendo tutta…

Filed under: offender — offender @ 10:32

…per mantenere il sangue freddo.

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